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Capri custodisce un tesoro: è la Grotta Azzurra, un gioiello scoperto già ai tempi dei Romani. Gli imperatori infatti avevano visto giusto e sfruttando l’ingresso alla grotta, nascosto spesso dalle maree, ne avevano fatto la loro piscina privata.
Secondo alcuni storici del tempo, l’Imperatore Tiberio si era fatto costruire un passaggio che collegava la sua villa alla grotta, anche se il cunicolo – forse crollato – non è mai stato ritrovato. L’imperatore usava la grotta come “ninfeo marino” Ciò che rimane, all’imbocco di una delle gallerie, sono i resti di un approdo di epoca romana.
Per lungo tempo la Grotta Azzurra era stata quasi dimenticata: i marinai del luogo infatti ne erano intimoriti, perché alcune leggende popolari ne parlavano come di un luogo infestato da spiriti e demoni.
Anche se avvolta dal mistero, la grotta azzurra era rimasta ben nota ai pescatori, che ne conoscevano l’accesso; proprio uno di loro, nella prima metà del 1800 la fece esplorare per la prima volta ai tedeschi Ernst Fries e August Kopisch, un pittore e uno scrittore. I due narrarono con stupore e meraviglia la scoperta e da allora la grotta dai riflessi cangianti divenne celebre in tutto il mondo.
Capri holds a treasure: it is the Blue Grotto, a jewel discovered long ago by the Roman emperors. Not by chance, they were far sighted and took advantage of the cave entrance – often hidden by the tides – to create their own private natural pool.
According to the historians of the times, Emperor Tiberius built a passage connecting his house to the cave, even if the tunnel – which probably later collapsed – was never found. The emperor used the cave as a “sea nymphaeum”. What is now left, close to the entrance of a tunnel, are the remains of a roman harbor.
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